La cucina teramana e brasiliana a confronto a Borgo Spoltino

TERAMO – Due chef Ubiratan Farias, rappresentante Slow Food, e Max Muller fondatore di una scuola di Gastronomia nel suo Paese, sono stati gli ospiti brasiliani di una serata enogastronomica che ha messo a confronto i piatti tipici dello Stato di Santa Catarina e quelli della tradizione teramana, a Borgo Spoltino, a Mosciano Sant’Angelo. L’iniziativa è parte di un progetto più ampio che ha visto il coinvolgimento istituzionale, fra gli altri,  della Facoltà di Agraria dell’Università di Teramo e della Provincia di Teramo che ha come obiettivo quello di uno scambio, culturale, professionale e commerciale Abruzzo-Brasile. Nucleo centrale del progetto, la formazione sulla “Cultura enogastronomica mediterranea” con un particolare focus sull’olio di oliva e sul suo utilizzo nella nostra cucina. Dal 2010, infatti, all’Università di Gastronomia di Florianopoli, si svolgono corsi specifici sulle materie prime dei paesi mediterranei e dopo la Toscana, i brasiliani, hanno scelto l’Abruzzo quale regione di riferimento. La prima “Spedizione Enogastronomica Catarinense” in Abruzzo ha portato gli chef e un gruppo di imprenditori del settore a visitare Santo Stefano di Sessanio, Atri, Teramo, Civitella del Tronto, Ascoli Piceno, Roma. La delegazione brasiliana, inoltre, ha avuto modo di visitare  i frantoi della provincia teramana, di partecipare ad una serie di degustazioni nelle aziende vitivinicole, ad un corso di degustazione di olii e formaggi. La serata finale, a Borgo Spoltino, ha visto un serrato confronto fra piatti tipici brasiliani, cucinati dalla brigata di Ubiratan Farias e Maz Muller e le ricette teramane, mazzarelle, pappici, timballo, chitarra, agnello cacio & ove, pizzadolce proposte dallo chef Gabriele Marrangoni che, nei prossimi mesi, ospiterà come stagisti gli allievi dell’Università di Gastronomia di Florianopoli. Momento istituzionale finale con uno scambio di doni fra la delegazione brasiliana e il presidente della Provincia, Valter Catarra: “Il Brasile, con la sua crescita record del Pil, rappresenta un mercato di riferimento molto interessante per tutto il nostro agroalimentare e gli scambi cui ha dato vita il progetto stanno già producendo effetti positivi con questo accordo sui percorsi formativi; i brasiliani rimangono molto colpiti dalla estrema varietà della nostra produzione agricola e alimentare e considerano la nostra cucina e la nostra tecnica culinaria particolarmente raffinata e ricca di spunti”.